Rispetto al 2011, Maso Martis ha chiuso questa vendemmia con un livello produttivo inferiore del -35%. Il calo di produzione è imputabile a molteplici fattori: in primis il brusco calo delle temperature nella prima settimana di aprile, durante la quale, un paio di notti la colonnina di mercurio si è abbassata fino a 3-4°C sotto lo zero.
Questo ritorno di inverno ha prodotto come conseguenza diretta uno sviluppo irregolare dei germogli, facendone morire alcuni.Come detto nel precedente post, pubblichiamo le stime esatte del nostro enologo Matteo Ferrari, riguardo la raccolta di quest’anno:
“La vendemmia 2012, sicuramente di ottima qualità, è risultata la più scarsa di sempre come quantità. Secondo le prime stime di Assoenologi la diminuzione della produzione italiana è tra il 5% e il 30%.
Rispetto al 2011, Maso Martis ha chiuso questa vendemmia con un livello produttivo inferiore del -35%. Il calo di produzione è imputabile a molteplici fattori: in primis il brusco calo delle temperature nella prima settimana di aprile, durante la quale, un paio di notti la colonnina di mercurio si è abbassata fino a 3-4°C sotto lo zero. Questo ritorno di inverno ha prodotto come conseguenza diretta uno sviluppo irregolare dei germogli, facendone morire alcuni.
La causa maggiore si è dimostrata però essere la ridotta fertilità, associata a un peso medio dei grappoli inferiore alla media varietale, sia per le dimensioni ridotte che per la presenza di acinellatura. C’è poi da aggiungere un po’ di perdita di quantità dovuta all’azione del vento che ha rotto più di qualche tralcio e una leggera grandinata che ci ha investito nei primi giorni di luglio. Fortunatamente la grandine,essendo caduta lontano dall’invaiatura, non ha influito sulla qualità delle uve in quanto gli acini colpiti si sono seccati e sono caduti a terra senza creare problemi di marciume in fase di maturazione.
L’amarezza per la grave perdita quantitativa è comunque in parte mitigata dall’altissimo livello qualitativo delle uve sia da un punto di vista zuccherino, che acidico, che aromatico.
Ora, in fase di fine fermentazione,si iniziano a percepire i primi delicati profumi delle basi spumante che fanno ben sperare per l’ottenimento di cuveè più che interessanti…”Come detto nel precedente post, pubblichiamo le stime esatte del nostro enologo Matteo Ferrari, riguardo la raccolta di quest’anno:
“La vendemmia 2012, sicuramente di ottima qualità, è risultata la più scarsa di sempre come quantità. Secondo le prime stime di Assoenologi la diminuzione della produzione italiana è tra il 5% e il 30%.
Rispetto al 2011, Maso Martis ha chiuso questa vendemmia con un livello produttivo inferiore del -35%. Il calo di produzione è imputabile a molteplici fattori: in primis il brusco calo delle temperature nella prima settimana di aprile, durante la quale, un paio di notti la colonnina di mercurio si è abbassata fino a 3-4°C sotto lo zero. Questo ritorno di inverno ha prodotto come conseguenza diretta uno sviluppo irregolare dei germogli, facendone morire alcuni.
La causa maggiore si è dimostrata però essere la ridotta fertilità, associata a un peso medio dei grappoli inferiore alla media varietale, sia per le dimensioni ridotte che per la presenza di acinellatura. C’è poi da aggiungere un po’ di perdita di quantità dovuta all’azione del vento che ha rotto più di qualche tralcio e una leggera grandinata che ci ha investito nei primi giorni di luglio. Fortunatamente la grandine,essendo caduta lontano dall’invaiatura, non ha influito sulla qualità delle uve in quanto gli acini colpiti si sono seccati e sono caduti a terra senza creare problemi di marciume in fase di maturazione.
L’amarezza per la grave perdita quantitativa è comunque in parte mitigata dall’altissimo livello qualitativo delle uve sia da un punto di vista zuccherino, che acidico, che aromatico.
Ora, in fase di fine fermentazione,si iniziano a percepire i primi delicati profumi delle basi spumante che fanno ben sperare per l’ottenimento di cuveè più che interessanti…”Come detto nel precedente post, pubblichiamo le stime esatte del nostro enologo Matteo Ferrari, riguardo la raccolta di quest’anno:
“La vendemmia 2012, sicuramente di ottima qualità, è risultata la più scarsa di sempre come quantità. Secondo le prime stime di Assoenologi la diminuzione della produzione italiana è tra il 5% e il 30%.
Rispetto al 2011, Maso Martis ha chiuso questa vendemmia con un livello produttivo inferiore del -35%. Il calo di produzione è imputabile a molteplici fattori: in primis il brusco calo delle temperature nella prima settimana di aprile, durante la quale, un paio di notti la colonnina di mercurio si è abbassata fino a 3-4°C sotto lo zero. Questo ritorno di inverno ha prodotto come conseguenza diretta uno sviluppo irregolare dei germogli, facendone morire alcuni.
La causa maggiore si è dimostrata però essere la ridotta fertilità, associata a un peso medio dei grappoli inferiore alla media varietale, sia per le dimensioni ridotte che per la presenza di acinellatura. C’è poi da aggiungere un po’ di perdita di quantità dovuta all’azione del vento che ha rotto più di qualche tralcio e una leggera grandinata che ci ha investito nei primi giorni di luglio. Fortunatamente la grandine,essendo caduta lontano dall’invaiatura, non ha influito sulla qualità delle uve in quanto gli acini colpiti si sono seccati e sono caduti a terra senza creare problemi di marciume in fase di maturazione.
L’amarezza per la grave perdita quantitativa è comunque in parte mitigata dall’altissimo livello qualitativo delle uve sia da un punto di vista zuccherino, che acidico, che aromatico.
Ora, in fase di fine fermentazione,si iniziano a percepire i primi delicati profumi delle basi spumante che fanno ben sperare per l’ottenimento di cuveè più che interessanti…”
La causa maggiore si è dimostrata però essere la ridotta fertilità, associata a un peso medio dei grappoli inferiore alla media varietale, sia per le dimensioni ridotte che per la presenza di acinellatura. C’è poi da aggiungere un po’ di perdita di quantità dovuta all’azione del vento che ha rotto più di qualche tralcio e una leggera grandinata che ci ha investito nei primi giorni di luglio. Fortunatamente la grandine,essendo caduta lontano dall’invaiatura, non ha influito sulla qualità delle uve in quanto gli acini colpiti si sono seccati e sono caduti a terra senza creare problemi di marciume in fase di maturazione.
L’amarezza per la grave perdita quantitativa è comunque in parte mitigata dall’altissimo livello qualitativo delle uve sia da un punto di vista zuccherino, che acidico, che aromatico.
Ora, in fase di fine fermentazione,si iniziano a percepire i primi delicati profumi delle basi
spumante che fanno ben sperare per l’ottenimento di cuveè più che interessanti…”